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Bi-wiring – ne vale pena?

Indiana Line Diva 660

Molti utenti audio sono alla ricerca di modi per migliorare la qualità del suono del loro sistema audio. Ci sono molte possibilità. Vale la pena ricordare che ci sono anche soluzioni semplici che non consumeranno un budget elevato. I proprietari di modelli da pavimento Indiana Line selezionati potrebbero decidere di prendere in considerazione l’uso del bi-wiring, poiché il produttore ha previsto tale possibilità. Cos’è questa soluzione e quali sono i vantaggi? Spiegheremo tutti i problemi in questo articolo.

Contenuto: Bi-wiring – ne vale la pena?

  1. Cos’è il bi-wiring?
  2. Conviene utilizzare il bi-wiring?
  3. Bi-wiring vs bi-amping
  4. Cavi Bi-wiring
  5. Come connettenere i cavi?
  6. Bi-wiring – opinioni
  7. Sommario
Indiana Line Diva 660

Cos’è il bi-wiring?

Per spiegare l’essenza del bi-spinning, è necessario ricordare brevemente il metodo di collegamento degli altoparlanti a un amplificatore o ricevitore. Il modo di base è collegare una singola coppia di cavi per altoparlanti ai terminali dell’amplificatore. D’altra parte, i cavi sono collegati ai terminali sul retro degli altoparlanti. Il vantaggio di questa connessione di base degli altoparlanti è, ovviamente, la sua semplicità. Hai solo bisogno di cavi per altoparlanti di base. Tuttavia, se guardiamo questa connessione dal lato tecnico, risulta che il segnale dall’amplificatore viene trasmesso tramite lo stesso cavo (su un singolo cavo) a tutti i driver. Ciò significa che sia il woofer che richiede energia che il piccolo tweeter sono alimentati allo stesso modo.

Alcuni produttori offrono terminali a doppio connettore negli altoparlanti. Tale soluzione può essere trovata, tra gli altri, nei modelli floostanding Indiana Line delle serie Tesi e Nota.

Gli utenti inesperti spesso si chiedono di cosa tratta la connessione bi-wire, qual è lo scopo di esso. Si tratta solo della possibilità di sdoppiare il segnale che fluisce verso gli altoparlanti elaborando le singole parti della banda.

Indiana Line Tesi 261

Conviene utilizzare il bi-wiring?

Molti utenti sono curiosi di sapere se il bi-wiring ha senso. Per rispondere a questa domanda, è importante sapere in che modo il cavo degli altoparlanti influisce sulla qualità del suono. Tuttavia, non occorre affrontare formule fisiche. Lo spiegheremo in un modo molto più semplice.

Negli altoparlanti con prese per altoparlanti singoli, il segnale elettrico viene inviato al crossover e lì la banda viene distribuita ai singoli altoparlanti. Gli utenti di tali costruzioni non possono trarre vantaggio dal bi-spinning. Naturalmente, ignoriamo le modifiche amatoriali che comportano la perdita della garanzia.

Quindi concentriamoci sugli altoparlanti con connettori a doppio altoparlante, che il produttore ha adattato alla possibilità di doppio cablaggio in fabbrica. In questi modelli viene utilizzato un design crossover diverso. Negli altoparlanti che utilizzano il crossover parallelo, ogni altoparlante è dotato di filtri separati.

Quando si riproducono basse frequenze, viene generato un grande impulso di corrente, che può influenzare anche altre frequenze. Pertanto, il principale vantaggio di una connessione bi-wire è la possibilità di utilizzare un cavo ottimizzato rispettivamente per l’uso in bassa o alta frequenza.

Gli utenti di sistemi che hanno doppi ingressi sul retro degli altoparlanti dovrebbero anche essere consapevoli del modo in cui il segnale viaggia prima che arrivi ai driver. Bene, quando si utilizzano i cavi dei singoli altoparlanti, il segnale dell’amplificatore viene inviato ai tweeter attraverso un ponticello dell’altoparlante, che nella maggior parte degli altoparlanti non è della migliore qualità, quindi il segnale viene distorto prima di andare ai tweeter. Certo, ci sono altoparlanti di fabbrica dotati di ponticelli di buona qualità, ma dobbiamo ammettere che questa non è una situazione comune e riguarda principalmente altoparlanti hi-end.

Indiana Line Diva 660

Ciò significa che collegando altoparlanti adattati dal produttore per il bi-wiring (ad esempio i modelli Indiana Line della serie Diva, ad eccezione del modello Diva 752) con cavi per altoparlanti classici con una singola coppia di connettori, si potrebbe pensare di non utilizzare appieno il potenziale sonoro degli altoparlanti.

Nei modelli Indiana Line il produttore, tuttavia, si è occupato della costruzione appropriata dei terminali degli altoparlanti. Questo componente, nonostante il suo aspetto poco appariscente, è interamente costituito da un conduttore di qualità amagnetico.

L’uso di una connessione bi-wire consente una migliore selezione del cavo in base al segnale che fluisce verso gli altoparlanti responsabili dell’elaborazione delle singole parti della banda. Gli altoparlanti delle sezioni woofer e tweeter hanno caratteristiche diverse e requisiti diversi in termini di potenza del segnale. Con un singolo cavo, il segnale viene portato allo stesso modo su tutta la gamma di frequenze.

E’ opinione diffusa che l’uso del bi-spinning generalmente migliora i bassi. Abbiamo riscontri dalle opinioni di alcuni utenti di Indiana Line Tesi 661 che notano una maggiore trasparenza e chiarezza degli alti.

La scala di miglioramento dei singoli fattori dipende naturalmente da molti aspetti e varia a seconda del sistema e dei suoi singoli componenti. Il modo più semplice per vedere come il bi-wire influenzerà i tuoi altoparlanti è testarlo. Vale la pena ricordare che questo è uno dei modi più economici per migliorare la qualità del suono in un sistema audio.

Indiana Line Nota 260 X

Bi-wiring vs bi-amping

Vale la pena sapere che esiste anche una connessione bi-amp (bi-amping), che consente una separazione e una differenziazione del segnale decisamente migliori. La sua essenza sta nell’utilizzo di due amplificatori che alimenteranno gli altoparlanti (ad esempio il modello Indiana Line Tesi 561). Ciò significa che in un dato altoparlante, le sezioni a bassa frequenza o mid-woofer e tweeter sono alimentate da altri amplificatori, le cui caratteristiche sonore possono essere selezionate consapevolmente in termini di preferenze e proprietà della gamma selezionata della banda acustica.

Il vantaggio di questa soluzione è la completa separazione delle singole parti del segnale amplificato. La connessione a due cavi significa che il segnale proveniente dalle sezioni del woofer e del tweeter è amplificato da due amplificatori indipendenti. Grazie a questo, otteniamo una buona separazione del woofer, che trae potenza dall’amplificatore. Se collegato in questo modo, non ha alcun effetto sul tweeter, perché è alimentato da un dispositivo separato. Ciò consente una maggiore chiarezza sonora e aumenta la precisione e lo slancio dei bassi. Grazie a questa connessione, gli amplificatori di potenza sono meno sovraccarichi. Amplificano solo una determinata parte della gamma udibile.

Vale la pena ricordare che per ottenere un bi-amping avrai bisogno di due amplificatori stereo. A causa del costo, questa soluzione viene utilizzata raramente nei sistemi audio domestici. Tuttavia, ha i vantaggi derivanti dalla possibilità di modellare il suono utilizzando contemporaneamente dispositivi con caratteristiche diametralmente diverse (ad esempio utilizzando un amplificatore valvolare per alimentare gli “alti” e un potente transistor per pilotare i bassi).

Indiana Line Nota 250 X

Cavi Bi-wiring

Quando si scelgono i cavi degli altoparlanti per il bi-spinning, vale la pena seguire gli stessi principi dei cavi degli altoparlanti classici.

Innanzitutto, presta attenzione alla qualità del conduttore. L’argento ha la migliore conduttività del segnale. Tuttavia, a causa del prezzo molto elevato, tali cavi bi-wiring sono scelti solo da pochi utenti. I più popolari sono i cavi in cui il conduttore è in rame privo di ossigeno OFC. Saranno una buona scelta non solo per i set audio economici. Funzionano bene anche nei sistemi di classe superiore.

Vale anche la pena prestare attenzione alla qualità dei connettori. Dovrebbero essere fatti solidamente. Ciò garantirà la durata del cablaggio. Questo perché i cavi degli altoparlanti dovrebbero servire l’utente per anni.

Quando si scelgono i cavi degli altoparlanti, ricordarsi di non utilizzare lunghezze non necessarie.

Come connettere i cavi?

Quindi è il momento di spiegare come collegare correttamente i cavi bi-wiring. All’inizio, dovresti dotarti dei cavi per altoparlanti appropriati progettati per questo scopo. Hanno doppie spine sul lato degli altoparlanti. Da qui il nome – bi-wiring. La prima cosa da fare prima di collegare questi cavi è rimuovere i ponticelli che collegano i terminali degli altoparlanti. Questo è un passaggio molto importante per garantire che il segnale elettrico non passi da un singolo cavo al tweeter, come è stato il caso finora. Ora è sufficiente collegare le spine degli altoparlanti duplicati ai terminali dell’amplificatore e agli altoparlanti.

Indiana Line Tesi 261

Bi-wiring – opinioni

Il tema del cablaggio provoca sempre molta agitazione nelle discussioni tra gli amanti del buon suono. È simile nel caso del bi-wiring (connessione a due cavi). Molti utenti si chiedono se il bi-cablaggio abbia senso.

Sappiamo dal feedback degli utenti che molti di loro sentono, o credono di sentire, la differenza quando il bi-amping viene applicato al loro sistema audio. Molto spesso, il feedback positivo si riferisce alla migliore stereofonia e al migliore controllo. Troviamo anche opinioni secondo le quali il bi-wiring non ha influenzato in alcun modo la qualità del suono.

Gli utenti sottolineano inoltre che la qualità dei cavi utilizzati ha una grande influenza sul risultato. Migliore è il cavo dell’altoparlante bi-wiring che colleghi all’apparecchiatura, migliori sono i risultati che puoi aspettarti.

Vale la pena ricordare che il più grande impulso di corrente viene generato quando si riproducono basse frequenze. Pertanto, l’uso del bi-wiring può essere più udibile quando si suona musica elettronica e rock rispetto, ad esempio, quando si ascolta tranquillamente musica jazz o strumentale.

Tuttavia, suggeriamo di non essere acritici nei confronti delle opinioni che appaiono sui forum di Internet. Una soluzione molto migliore è verificare in che modo il bi-wiring influenzerà la qualità del suono del sistema audio. Possiamo usare diversi cavi e confrontare il loro impatto sulla qualità del suono. Vale la pena ricordare che il risultato dipende non solo dal sistema, ma anche dalla sensibilità uditiva dell’utente ai cambiamenti. Pertanto, gli effetti potrebbero essere diversi dalle opinioni che puoi leggere sul bi-wiring su Internet.

Indiana Line Tesi 561

Sommario

I cavi bi-wiring non sono molto più costosi dei modelli classici con connettori singoli. Quindi, se il tuo modello di altoparlante Indiana Line è dotato di morsetti per doppi altoparlanti, secondo noi, se si desidera provare, si tratta di una delle modifiche meno costose da affrontare, e reversibile. Soprattutto le persone che già conoscono bene i propri altoparlanti avranno l’opportunità di verificare se e come l’uso del bi-wiring influenzerà i bassi e altri aspetti del suono.

Ricorda che se il bi-wiring può rivelarsi o meno quello che stai cercando, è possibile approfondire ancora di più il miglioramento della qualità del suono. Il prossimo passo sarà quello di implementare il bi-amping nel tuo sistema.

Se d’altro canto non sentissi differenze tra mono e bi-amping, potrai sempre ritornare sui tuoi passi.

Come scegliere i diffusori più adatti alla dimensione del Vostro ambiente?

La selezione degli altoparlanti in base alle dimensioni della sala d’ascolto ha un impatto sostanziale sulla qualità del suono che alla fine otterremo con il loro utilizzo. Potrebbe sembrare che il problema sia semplice: i piccoli altoparlanti da scaffale sono adatti per le piccole stanze e gli altoparlanti da pavimento per quelle più grandi. Tuttavia, non è del tutto così ovvio, perché dovrebbero essere presi in considerazione anche ulteriori fattori. A parte l’importanza data dalla tipologia di ambiente nel quale i diffusori si troveranno ad operare, non possiamo non citare le abitudini d’ascolto, il sistema all’interno del quale i diffusori verranno inseriti (sistema stereo due canali, con presenza di subwoofer, oppure multicanale).

Contenuto: Come scegliere i diffusori più adatti al proprio ambiente?

  1. Che diffusori per l’ambiente living, oppure altro ambiente dell’edificio?
  2. Altoparlanti e dimensioni della stanza
  3. Subwoofer come rinforzo in gamma bassa
  4. Capacità, forma ed acustica della stanza
Indiana Line Tesi 661

Come scegliere Indiana Line dipende dalle dimensioni della stanza?

Come scegliere gli altoparlanti a seconda delle dimensioni della stanza? Sfortunatamente, questa non è una questione ovvia. La scelta degli altoparlanti per una specifica stanza d’ascolto, ad esempio un soggiorno domestico, è un fattore estremamente importante in termini di suono finale di un sistema audio. La scelta degli altoparlanti – diffusori da pavimento o da scaffale – dipenderà, tra l’altro, dalle dimensioni della stanza in cui devono lavorare, così come dal livello sonoro al quale vorremo riprodurre la musica. Quindi anche l’efficienza del diffusore rivestirà una importanza notevole.

Anche la questione finanziaria è importante, cioè la cifra che possiamo spendere per un impianto stereo o home theater. Mentre in un set stereo, destinato principalmente all’ascolto di musica, la selezione di una coppia di altoparlanti sarà più semplice, nel caso di un home theater, dove utilizziamo anche un altoparlante centrale e altoparlanti per effetti (compresi quelli a soffitto), non è facile scegliere diffusori che siano adatti alle dimensioni della stanza di ascolto. Ad esempio, in un Sistema HT che supporta il Dolby Atmos sourround sound noi possiamo installare fino a quattro diffusori a soffitto. In ambienti di dimensioni ridotte due diffusori assolvono il compito a sufficienza.

Tutti gli altoparlanti passivi, indipendentemente dai loro parametri elettrici, hanno bisogno di un amplificatore di potenza appropriato per funzionare.

Gli altoparlanti da pavimento tradizionali sono solitamente caratterizzati da un’ampia risposta in frequenza, bassi forti e alta dinamica. A causa delle loro dimensioni e della collocazione all’interno della sala d’ascolto, sono anche uno degli elementi chiave del design degli interni, quindi dovrebbero esserne una decorazione, abbinandosi agli altri elementi degli interni, anche in termini di colori.

D’altra parte, gli altoparlanti da scaffale sono scelti volentieri per i sistemi stereo e home theater, non solo per il carattere del suono, ma anche per il loro posizionamento più facile. A causa delle dimensioni ridotte dei loro mobili, si distinguono per la grande rigidità, che si traduce in una minore distorsione e risonanze più deboli, perdendo in capacità di riprodurre i suoni più profondi.

Indiana Line Nota 240 X

Altoparlanti e dimensioni della stanza

Indipendentemente dal fatto che abbiamo a che fare con altoparlanti da pavimento o da scaffale di alta classe, è difficile dire a prima vista quale dimensione della stanza sarà migliore per un determinato modello. Insieme alla capacità / dimensioni della stanza, il fabbisogno energetico e anche l’acustica della stanza cambiano. Anche la distanza tra gli altoparlanti installati e l’ascoltatore sarà diversa, il che è importante non solo per la riproduzione del suono stereo, ma anche per il suono surround (ad esempio attraverso gli altoparlanti a soffitto). Maggiore è la distanza, più importante è il ruolo svolto dalle riflessioni sonore provenienti da singole pareti e soffitti.

È difficile definire in modo semplice le dimensioni della stanza per la quale i costruttori di altoparlanti progettano i loro modelli. Ciò è dovuto al fatto che non esiste una traduzione diretta di parametri come la dimensione dei driver e le loro membrane utilizzate, l’efficienza, la potenza o l’impedenza dell’altoparlante e per quale dimensione della stanza di ascolto un determinato modello sarà il migliore.

Verrebbe dato di pensare stanza piccola, diffusori piccoli, ma poiché la stanza, come detto, è solo uno dei fattori da tenere in considerazione, questa prassi non è una regola da consigliare o applicare pedissequamente.

Indiana Line Tesi 561

Stanze fino a 12 m2

Ci sono molti altoparlanti compatti adatti per piccole stanze sul mercato. Questi sono sia set passivi che set di altoparlanti attivi. Quindi scegliere gli altoparlanti per una piccola stanza non è facile. Noi raccomandiamo in particolare di rivolgersi a sistemi compatti di qualità delle serie Diva o Tesi.

Diva 252 e 262 sono perfette per ascoltare tutte le nuances contenute nelle registrazioni moderne. L’ampia risposta e la delicatezza del suono riprodotto dai componenti di questa serie ben si abbina ad ascolti raccolti e ravvicinati, energetici o riflessivi.

I bookshelves della serie Tesi, 241 e 261, sono più duttili ed indicati anche in caso di ascolto disimpegnato, sostituendo egregiamente i diffusori dei microsistemi. Avvicinando i diffusori alla parete di fondo si avrà, come per la serie Diva, un incremento della resa alle basse frequenze. Tesi 241 può essere utilmente utilizzata come speaker posteriore in un sistema multicanale. In un tale sistema audio surround, è anche possibile utilizzare l’altoparlante centrale Indiana Line Tesi 761, che sarà coerente nel design e nella timbrica con altri modelli della serie Tesi.

I satelliti della linea Nota 240, 250, 260 X possono essere una proposta interessante in caso di interni più piccoli. Un piccolo impianto stereo che utilizza questi altoparlanti da scaffale non solo avrà un bell’aspetto nella sala d’ascolto, ma fornirà anche un suono molto buono. Nota 240 X funzionerà, ad esempio, come sistema audio TV, ovviamente, in combinazione con un amplificatore appropriato, ma questi altoparlanti possono anche essere utilizzati come altoparlanti posteriori / effetti in un sistema home theater. Inoltre, il design del cabinet consente di appenderli al muro.

Un design unico nell’offerta Indiana Line è Tesi Q. E’ possibile installare questo modello nel muro o appenderlo (usando il contenitore in legno incluso nel set). Grazie a questo, non occuperà molto spazio e allo stesso tempo fornirà un suono di ottima qualità. Questo modello da installazione utilizza gli stessi componenti dei diffusori stand-alone della serie Tesi, garantendo un suono coerente con essi. Questo permette di utilizzare Tesi Q anche come diffusore per effetti in un sistema home theatre in combinazione con altri elementi della stessa serie, mantenendo la coerenza timbrica che riveste grande importanza nell’assemblaggio di un buon sistema multicanale.

Nelle stanze più piccole, è anche possibile utilizzare gli altoparlanti da soffitto Indiana Line RD 260 o RD 280 in alternativa o in combinazione con altoparlanti attivi compatti (di solito bidirezionali) e persino altoparlanti Bluetooth portatili (che elaborano l’intera gamma di frequenze acustiche, il più delle volte utilizzando un altoparlante full-range). Nei sistemi multiroom, in stanze come un bagno o una sala, gli RD 260 o RD 280 possono essere utilizzati per creare un sottofondo musicale.

Indiana Line Tesi 241

Stanze fino a 15 m2 – quale diffusore scegliere?

In spazi ristretti nei quali è difficile riuscire ad inserire i diffusori, e le distanze tra essi e l’ascoltatore sono ridotte, I diffusori da stand compatti potrebbero essere la soluzione migliore, in quanto sarà sempre possible trovare il modo di posizionarli, che sia su base dedicata, o dentro mobili di arredo-librerie o appesi al muro.

Al vertice di questa categoria troviamo le Indiana Line Diva 262. Questi performanti diffusori sono in grado di rendere in maniera ottimale già con volumi che non superino i 15m2. Sono dei diffusori reflex, con accordi posto frontalmente, permettendo posizionamenti aderenti al muro posteriore, o inserimento in librerie. Il loro design due vie è caratterizzato da un cono dei bassi in Curv, materiale che in combinazione con il tweeter di alta qualità permette si ottenere un suono pulito e raffinato a tutte le frequenze. La sorellina Diva 252 è in grado di figurare altrettanto bene, seppure in scala ridotta.

Altra proposta dal nostro catalogo sono le Indiana Line Tesi 261, che si inseriscono alla perfezione in qualunque ambiente. Anch’essa è fornita di accordo reflex frontale, che facilita il posizionamento. Ovunque non ci sia spazio per un diffusore da pavimento, questo modello opererà senza far rimpiangere alcunchè.

Sempre all’interno dell’offerta Indiana Line, merita attenzione la serie Nota a partire dal modello Nota 250 X, che utilizza il medesimo cabinet dal design classico di tutta linea, con i suoi pannelli elegantemente evidenziati dalla fascia cntrale nera che avvolge il diffusore mettendo in risalto la finitura legno leggermetne diamantata, che dà una gradevole sensazione di solidità e concretezza. Grazie a ciò, Nota 250 X insieme alle sorelle Nota 240 X e Nota 260 X permetteranno di ottenere un suono emozionante con grande dinamica.

Indiana Line Nota 250 X

Stanze fino a 20 m2 – diffusori da pavimento o da stand?

In stanze dale misure comprese tra 15-20 m², sarà più una questione di preferenze legate a diversi fattori soggettivi il propendere per l’una o l’altra soluzione.

Per rimanere all’interno del catalogo Diva, non vi è dubbio che oltre ai diffusori bookshelf si può prendere agevolmente in considerazione anche una coppia di Indiana Line Diva 552. Questo sistema a 2,5 vie con tweeter isolato dalle vibrazioni del cabinet possiede woofer con cono in polpa di cellulosa mentre il riproduttore dei mediobassi è equipaggiato dal cono in Curv che caratterizza tutta la linea, permettendo l’ottenimento del suono caldo e raffinato che viene riconosciuto a questa Serie.

Per rimanere tra I diffusori da pavimento, possiamo richiamare alla vosta attenzione le Indiana Line Tesi 561. Anch’essi a due vie e mezzo, anch’essi con reflex frontale, che favorisce l’inserimento anche a ridosso della parete di fondo. Al posto della finitura nero laccato abbiamo un elegantissimo vinile noce o rovere nero, molto moderno e attuale. Questo modello può essere collegato in biwirng o biamping, aumentandone la flessibilità.

Terza opzione è il diffusore Indiana Line Nota 550 X loudspeakers. E’ il solo diffusore della linea Nota a pavimento, si complete e fornisce un’alternativa ai diffusori da stand, qualora l’istallazione sia consentita dalle limitazioni intrinseche all’ambiente di ascolto. Il Progetto a 2 vie e mezzo in MDF con spessori e rinforzi adeguati ne fanno un protagonista nella fascia di appartenenza, grazie all’uso di altoparlanti di qualità perfettamente integrati grazie all’uso di un filtro crossover originale.

Per coloro che, pur avendo queste dimensioni già interessanti per l’ambiente d’ascolto, non sono in grado di inserire dei diffusori a pavimento, oppure preferiscono dei sistemi meno invasivi ma all’altezza come prestazioni, consigliamo di considerare i bookshelf delle rispettive linee

Indiana Line Tesi 661

Area fino a 25 m2 e i diffusori da pavimento

Se le stanze d’ascolto cominciano ad avere dimensioni ragguardevoli, magari in aggiunta ad ambienti trattati o assorbenti, è il caso di considerare diffusori caratterizzati da una sensibilità maggiore, in modo da riuscire a riempire l’ambiente stesso con sonorità e timbrica di soddisfazione. Non è tanto questione di pavimento o stand, qui occorre valutare l’insieme dei parametri in gioco, che vanno dalle abitudini di ascolto, alle potenze fornite dalle amplificazioni, le distanze di ascolto e i vincoli di installazione, non ultimo la presenza o meno di un subwoofer, solo per citare alcune situazioni che a volte vengono sottovalutate.

Un installatore professionista, di quelli ad esempio presenti nell’elenco dei rivenditori autorizzati presenti sul nostro sito, è in grado di aiutare in fase di selezione del componente migliore per l’uso richiesto. In ambienti di questa cubature sono in grado di esprimersi al meglio diffusori quali le Indiana Line Diva 660, modello top della attuale offerta di diffusori del marchio. Il loro progetto a tre vie, con doppio woofer, permette il solito suono raffinato ed elegante, ma in aggiunta con una autorità e fermezza nella riproduzione delle prime ottave in grado di rendere merito alle volumetrie in ambiente più estese.

Alternativa al suddetto modello potrebbe essere Indiana Line Tesi 661. Anch’essa a tre vie, anch’essa con accordo reflex posto inferiormente, che ne semplifica la installazione, grazie alla struttura rigida e alle ragguardevoli dimensioni potrà rendere omaggio alle incisioni che le verranno proposte.

Stanze oltre 25 m2

Nei living più grandi tipicamente sarà necessario rivolgersi a diffusori di grosse dimensioni da pavimento, a meno che non si sia soliti effettuare ascolti a basso volume o ravvicinati, nel qual caso anche i bookshelf sono ancora consigliabili, magari in unione ad uno o due subwoofer, che permetterebbero di ottenere comunque un sistema di elevate prestazioni. Quando grandi volumi entrano in gioco, è meglio rivolgersi a diffusori caratterizzati da una efficienza elevata, quali quelli Indiana Line.

Per grandi ambienti e elevate pressioni sonore si può anche prendere in considerazione i modelli Indiana Line DJ 308 o DJ 310, che, a scapito del nome, sono in grado di ben figurare anche in situazioni diverse dal puro „smanettamento”. Si tratta di due modelli a tre vie, con woofer di grande diametro, rispettivamente 230 e 275 mm. In combinazione con gli altri altoparlanti, permettono di ottenere un uono autorevole e potente. La loro peculiarità permette l’utilizzo anche in situazioni diverse dall’ambiente casalingo, come palestre, pub, attività commerciali ecc. Non ultimo, il design classico, quasi Vintage dei due modelli permette loro di non passare inosservati.

Indiana Line DJ 310

Subwoofer come basso addizionale

Nelle stanze più grandi, per non citare i sistemi home theater nei quali è mandatorio, uno o più woofer addizionali possono essere il giusto complemento ai diffusori utilizzati. Si tratta di woofer dotati di amplificazione propria, che incrementa significativamente la resa delle frequenze basse e la tenuta di tutto il sistema nel suo complesso.

Anche I subwoofer sono declinati in diversi modelli con diverse potenze in modo da poter essere interfacciati al meglio non solo col sistema utilizzato, ma soprattutto con l’ambiente nel quale si troveranno ad operare.

L’inserimento di un subwoofer da un lato è facilitato dal fatto che le frequenze che esso emette sono omnidirezionali, il che comporta che il subwoofer, se ben tarato, diventa insensibile al posizionamento, dall’altro è reso più complesso dal fatto che le basse frequenze eccitano o deprimono risonanze che possono essere utilizzate proficuamente per migliorare la resa, o esigere una cura particolare affinchè non la deprimano, e questo si ottiene attraverso ascolti ripetuti di brani conosciuti e ricchi di basse frequenze. Il tutto compatibilmente con l’ambiente d’ascolto e le soluzioni che ci permette di adottare: vicino ad un angolo enfatizzeremo i bassi, ma ecciteremo più risonanze, al centro di una parete avremo un basso più fermo, ma meno di impatto, e così via.

Per semplificare questo processo vengono in nostro aiuto le moderne elettroniche, specie multicanale, dove il sub è quasi sempre richiesto, che supportano sistemi di autocalibrazione dei componenti che permettono di integrare senza soluzione di continuità uno o più subwoofer nel sistema d’ascolto, e il sistema nell’ambiente. Se le elettroniche non supportano questi sistemi, basterà impiegare dei subwoofer dotati delle regolazioni necessarie, come avviene per i subwoofer Indiana Line, e con un po’di pazienza si ricreerà la condizione di lavoro ideale per essi.

Sopra I 30 m2 è consigliabile prendere in considerazione l’uso di due sub più piccoli, o uno di maggiori dimensioni. Non è importante che i sub siano identici, perché sub diversi ecciteranno risonanze diverse e si completeranno tra loro, per cui questa è una spesa che può essere affrontata in più tappe e solo se se ne sente la necessità

Indiana Line Basso

Volume, forma ed acustica dell’ambiente

Quando si parla di scelta degli altoparlanti per un determinato ambiente, tutte le considerazioni solitamente si limitano al volume da sonorizzare. Ma oltre alle due dimensioni base ed profondità è necessario considerare l’altezza alla quale è collocate il soffitto, e che gioca un ruolo importante quanto le altre due, sia per la distorsione che per la potenza da applicare per tramite dell’amplificazione.

Non solo la capacità della stanza, ma anche le proporzioni delle sue dimensioni individuali (compresa l’altezza) saranno importanti per il suono degli altoparlanti posizionati in essa. Nella letteratura professionale, puoi persino trovare linee guida speciali per le proporzioni menzionate. Una di queste “sezioni auree” è 1,85:1,5:1 (rispettivamente: lunghezza, larghezza e altezza). Supponendo che l’altezza media della stanza sia di circa 2,7 m, la dimensione ottimale sarà una stanza con pareti individuali di 5 e 4 metri (20 m2). È inoltre possibile soddisfare le linee guida tenendo conto delle dimensioni della stanza, in base alle quali il rapporto tra larghezza, lunghezza e altezza dovrebbe essere 1:1,25:3,2 per le stanze piccole (fino a 12 m2), 1:1,6: 2,5 per le stanze di medie dimensioni (fino a 20 m²) o 1:1,25:3,2 per i grandi spazi di ascolto (25 m² e oltre).

Tuttavia, queste sono solo alcune linee guida, perché la pratica dimostra che non esiste una ricetta chiara per un interno acusticamente perfetto. Soprattutto, tuttavia, nessuna delle dimensioni della stanza dovrebbe essere la stessa e non dovrebbero essere multipli l’una dell’altra.

Indiana line Tesi 261
Indiana Line Tesi 261

Prima di installare un impianto stereo (ad esempio per l’ascolto di musica) o un sistema home theater (progettato principalmente per guardare film), e abbiamo una scelta di due stanze diverse per un possibile utilizzo, vale la pena verificare quale sarà migliore in termini di proporzioni e acustica per i nostri set di altoparlanti.

Anche un sistema audio molto costoso, dotato degli altoparlanti più avanzati che forniscono un’ampia risposta in frequenza, ma collocato in una stanza non adatta ad esso, suonerà semplicemente nella media. Ecco perché vale la pena prestare attenzione a ciò che è nella nostra stanza d’ascolto. Elementi morbidi e in tessuto del design degli interni, come tappeti, tende o mobili imbottiti, assorbono il suono. Il loro corretto posizionamento è di fondamentale importanza qui. In molti casi, le proprietà acustiche della stanza possono essere regolate in modo significativo, ad esempio cambiando la posizione dei mobili o smorzando e assorbendo i tessuti.

Nella pratica di solito non è facile modificare le dimensioni delle singole pareti, e non è facile scendere a compromessi e concessioni con il design degli ambienti interni. Resta poi da correggere l’acustica della stanza con l’ausilio di appositi sistemi acustici che assorbono o diffondono i suoni riprodotti da audio e altoparlanti in un impianto stereo o home theater.

Posizionamento degli altoparlanti: come posizionare gli altoparlanti nella stanza?

Uno degli elementi chiave che influenzano la qualità del suono non è solo la giusta scelta degli altoparlanti, ma anche il loro corretto posizionamento. Consigliamo a cosa prestare attenzione e come posizionare correttamente i diffusori Indiana Line.

Come impostare gli altoparlanti? – Contenuti

  1. Speakers 5.1
  2. In una piccola stanza
  3. Diffusori Stereo
Indiana Line Nota 550 X

Come impostare gli altoparlanti 5.1 – Posizionamento altoparlanti 5.1 nella stanza

In pratica, sembra che ci siano tre altoparlanti nella parte anteriore – una coppia di altoparlanti principali e un altoparlante centrale – nella parte posteriore ci sono due altoparlanti surround e un subwoofer, il cui corretto posizionamento si tradurrà nella soddisfazione dell’ascoltatore con il suono dei bassi. Diamo quindi un’occhiata a come appare il corretto posizionamento degli altoparlanti 5.1 nella stanza.

Indiana Line Tesi 661

Posizionamento degli altoparlanti anteriori

La parte anteriore, che consiste nel canale sinistro e destro, composta da qualsiasi diffusore da pavimento Indiana Line o modelli da scaffale più grandi, ad es. Indiana Line Diva 262 – e l’altoparlante centrale, come l’Indiana Line Diva 752, gioca il ruolo più importante quando si posizionano gli altoparlanti nei sistemi home theater. Il loro compito è creare un’ampia scena sonora nella sala d’ascolto, completare i dialoghi e guidare lo spettatore durante gli eventi che accadono sullo schermo.

Indiana Line Nota 250 X

I diffusori laterali devono essere posti ad una distanza reciproca, approssimativamente uguale alla distanza dall’ascoltatore, e ad una distanza uguale dal televisore, cosa non sempre possibile.

Se, ad esempio, siamo limitati dalla stanza di ascolto, il che rende difficile mantenere una distanza proporzionale, nulla è perduto. Lievi differenze possono essere corrette dal ricevitore con il microfono di calibrazione incluso, che esaminerà l’acustica della nostra stanza e determinerà le distanze degli altoparlanti dalla posizione di ascolto, riducendo al minimo le sproporzioni derivanti dalla disposizione irregolare degli altoparlanti.

Come impostare l’altoparlante centrale

L’altoparlante centrale, come suggerisce il nome, dovrebbe essere posizionato al centro, direttamente sotto o sopra il televisore. È responsabile dei dialoghi e della voce narrante quindi il suo corretto posizionamento è estremamente importante.

Indiana Line Nota 740

Spostare l’altoparlante centrale di lato porterebbe a spiacevoli sorprese sonore e all’effetto di incoerenza. Ad esempio, vedremmo l’attore al centro mentre la sua voce verrebbe da sinistra o da destra.

Quindi vale la pena dedicare del tempo alla scelta del modello giusto, ad esempio Diva 752 o Indiana Line Tesi 761, e quindi impostare correttamente l’altoparlante. Grazie a questo, saremo sicuri che i dialoghi saranno perfettamente udibili e non ci sarà bisogno di alzare troppo il volume per sentire cosa hanno detto gli attori. Un corretto posizionamento ha anche un impatto sulla corretta costruzione del palcoscenico.

Come impostare gli altoparlanti surround

Un elemento importante del sistema home theater sono anche gli altoparlanti surround situati più spesso dietro il nostro luogo di ascolto principale. Il loro compito è trasmettere suoni come, ad esempio, il volo di un aereo o rumori di sottofondo. Ciò aumenta la sensazione di essere circondati dal suono e completa la struttura di un panorama cinematografico multicanale.

Come nel caso dei diffusori anteriori, i diffusori surround devono essere posizionati ad una distanza uguale l’uno dall’altro, il che si tradurrà nella corretta ricezione della scena riprodotta. È anche bene assicurarsi che gli altoparlanti surround non siano direttamente dietro gli spettatori e siano diretti verso di loro. I diffusori da scaffale Indiana Line, come Diva 262, Indiana Line Nota 260 X o i più piccoli Indiana Line Tesi 241 o Indiana Line Nota 240 X, saranno perfetti per i diffusori surround.

Come impostare il subwoofer

Indiana Line Basso

In un sistema home theater, un subwoofer sarà il migliore per elaborare la banda dei bassi, come l’Indiana Line Basso 880 o il modello più piccolo Indiana Line Basso 840. Come configurarlo in un sistema 5.1? Ci sono diverse possibilità e dipendono da cosa vogliamo ottenere:

1) Se vogliamo principalmente molti bassi – a scapito della precisione – allora possiamo posizionare il subwoofer in uno degli angoli della stanza di ascolto.

2) Se desideriamo molti bassi relativamente accurati, puoi posizionare il subwoofer vicino a una delle pareti laterali.

3) Se l’obiettivo è ottenere i bassi più precisi, anche se un po’ più deboli, vale la pena posizionare il subwoofer vicino alla posizione di ascolto, ad es. direttamente dietro un divano o una poltrona. In tal modo viene aumentata la proporzione della pressione diretta del basso rispetto alle sue risonanze provenienti dalla stanza, grazie alla quale il basso si avvicina.

Quest’ultima opzione sembrerà la migliore se avremo l’opportunità di farlo. In questo modo, saremo sicuri che un subwoofer correttamente impostato completerà in modo fantastico il suono degli altoparlanti con il suo potenziale nella gamma di frequenze acustiche più basse e difficili da elaborare.

Può essere utile anche la configurazione appropriata del subwoofer. Una corretta regolazione, impostando una frequenza di crossover più bassa in modo che il dispositivo abbia il minor lavoro possibile, renderà la qualità della musica di sottofondo più vicina a quella che conosciamo dai sistemi musicali di alta qualità.Tale procedura facilita e migliora l’integrazione acustica dell’unità bassi con il resto del sistema, ma sposta l’onere della responsabilità sui diffusori anteriori. Quindi in una situazione del genere vale la pena prendersi cura di altoparlanti anteriori di alta qualità, ad esempio Indiana Line Tesi 661, Indiana Line Tesi 561 o Indiana Line Diva 662.

Come posizionare gli altoparlanti in una piccola stanza

L’aspetto principale che influenza il suono del nostro sistema audio è il corretto posizionamento degli altoparlanti. Non solo la distanza dalle pareti gioca un ruolo importante, ma anche l’angolo con cui sono posizionate, che risulta dalla natura del funzionamento della membrana.

Indiana Line Tesi 241

Un altoparlante funzionante fa vibrare l’aria davanti ad esso. Poiché il diametro della membrana e la larghezza del cabinet sono generalmente paragonabili o maggiori della lunghezza d’onda elaborata, l’altoparlante inizia a comportarsi più come un “proiettore” sonoro che come una lampada da stanza e invia la maggior parte del suono in avanti anziché ai lati.

Se vogliamo migliorare l’area del palcoscenico sonoro, possiamo posizionare gli altoparlanti perfettamente in avanti. Tale procedura aumenterà la proporzione di suono diffuso e riflesso dalle pareti laterali rispetto a quello che raggiunge le orecchie dell’ascoltatore direttamente dagli altoparlanti. Il palcoscenico sonoro chiaramente “cresce”, ma ciò avviene a costo di offuscare leggermente la posizione degli strumenti. Per gli appassionati di una maggiore intimità del suono, una soluzione migliore sarà quella di dirigere gli altoparlanti verso l’interno, in modo che gli assi principali si intersechino proprio davanti all’ascoltatore.

Ciò consente al suono di concentrarsi direttamente vicino all’ascoltatore, focalizzando il palcoscenico sonoro più vicino al centro, migliorando al contempo la precisione della posizione delle sorgenti sonore fantasma.

Come impostare gli altoparlanti stereo

Una cosa teoricamente intuitiva, è il corretto posizionamento degli altoparlanti, può essere una bella sfida. Pertanto, vale la pena occuparsi di alcuni elementi di base, ad es. mantenendo una distanza minima dalle pareti (soprattutto nel caso del condotto bass reflex posteriore) e tra i due altoparlanti (circa 1,7 metri). Dovremmo anche evitare di posizionare i diffusori negli angoli di una stanza.

Indiana Line Nota 260 X

Inoltre, dovremmo posizionare gli altoparlanti all’altezza corretta in modo che la posizione del tweeter sia all’altezza dell’orecchio dell’ascoltatore. Un altro fattore importante è garantire che i singoli altoparlanti siano posizionati a una distanza proporzionale dalle pareti e funzionino in un ambiente simile, ad es. lungo la stessa parete o sotto una finestra.

È difficile che la stanza di ascolto sia trattata acusticamente, quindi l’ascolto della musica sarà accompagnato da un riverbero a seconda di altri mobili e oggetti nella stanza. Per ridurre al minimo i riflessi, puoi dotare i tuoi interni di tende e posizionare un piccolo tappeto davanti agli altoparlanti che aiuterà le frequenze più basse a diffondersi correttamente.

La soluzione migliore, però, sarà quella di attrezzarsi con scaffali o scaffali pieni di libri, e preferibilmente di cd musicali. Numerosi ripiani di scaffali, insieme a contenuti opportunamente selezionati, non assorbono tanto, ma disperdono il suono in modo uniforme in tutta la stanza. È estremamente desiderabile in termini di creazione di un ampio palcoscenico sonoro con strumenti dal suono naturale. Questa procedura influenzerà qualsiasi riverbero o anche un’eco presente in una stanza vuota in modo ancora più efficace rispetto, ad esempio, allo smorzamento del suono con le tende. Gli elementi citati dell’acustica della stanza contribuiscono anche a un buon suono delle apparecchiature audio.

Se hai altre domande, visita uno dei rivenditori autorizzati Indiana Line, dove i nostri esperti ti aiuteranno a scegliere gli altoparlanti giusti per te.

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